Ai Caraibi qualche cosa sta cambiando in fatto di diritti civili LGBTQ+
A Saint Kims e Nevis vigeva ancora una Legge – retaggio del colonialismo britannico – che vietava le relazioni sentimentali omosessuali. Cancellata il 29 agosto scorso dalla Corte Suprema dei Caraibi Orientali.
Tom Daley e l’omofobia nel Commonwealth britannico
La Corte Suprema ha accolto la mozione di Jamal Jeffers che impugnava le sezioni 56 e 57 dell’Offenses Against The Persons Act. Articoli che criminalizzavano le relazioni sentimentali consenzienti tra persone maggiorenni dello stesso sesso.
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Il giudice Trevor Ward nella sua sentenza ha dichiarato che queste due particolari sezioni (56 e 57): “Non sono ragionevolmente giustificate in una società democratica in circostanze in cui proscrivono atti sessuali tra adulti consenzienti in privato, che non implicano alcun elemento di condotta pubblica o danni o atti sessuali con minori. Nella misura in cui criminalizza la vita privata delle persone gay, la Legge è eccessiva e arbitraria”.
Una Legge retaggio del periodo coloniale britannico che condannava a pene carcerarie (massimo 10 anni) con o senza lavori forzati.
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Si tratta di una sentenza storica per l’intera comunità LGBTQ+ caraibica. Non dimentichiamo che molte nazione (membri del Commonwealth britannico) continuano a mantenere in vigore Leggi che criminalizzano l’omosessualità.
Purtroppo sono ancora sette i paesi caraibici in cui l’omosessualità è punita penalmente: Barbados, Dominica, Grenada, Guyana, Giamaica, St. Lucia, St. Vincent e Grenadine.
Recentemente la BBC ha trasmesso il reportage ‘Tom Daley: Illegal To Be Me’ con protagonista Tom Daley – tuffatore olimpico medaglia d’oro Tokyo 2021 – sulla situazione dei diritti civili LGBTQ+ nel Commonwealth britannico, dove sono ancora in vigori Leggi omofobe.