Strage di Colorado Springs, il padre del terrorista: “Felice che non sia gay”

Aaron Brink padre dell’attentatore si è sentito sollevato dopo aver avuto la conferma che il figlio non fosse gay

Nella strage del locale LGBTQ+ “Club Q” a Colorado Springs (Colorado) sono decedute 5 persone e altre 25 sono rimaste ferite.

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L’autore di questa (ennesima) strage è il 22enne Anderson Lee Aldrich che un sabato notte ha deciso di sparare all’impazzata all’interno del locale ‘Club Q’ per essere poi bloccato da diversi clienti, presenti in quella maledetta notte di terrore.

Quello che fa rabbrividire –oltre le morti e i feriti innocenti- sono le dichiarazioni rilasciate dal padre del terrorista.

Aaron Brink (48 anni) ex lottatore di MMA, mormone, repubblicano conservatore e attore di film hard, non vedeva il figlio da anni.

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Quando è stato intervistato per la strage del figlio, la sua principale preoccupazione è stata quella dell’orientamento sessuale del figlio.

“Hanno iniziato a raccontarmi dell’incidente, di una sparatoria… e poi ho scoperto che si trattava di un bar gay. Mi sono spaventato, ‘Merda, mio figlio è gay?’. Sono un repubblicano conservatore. Che ci faceva Anderson Lee in un locale LGBTQ+? Era gay anche lui?”, ha domandato allo stesso giornalista.

E dopo aver saputo che il figlio assassino non era gay: “Okay, beh merda, Anderson è accusato di aver commesso una strage ma nono contento che non sia gay”.

Alla fine meglio avere un figlio terrorista che ha ucciso 5 persone e ferito altre 25 che avere un figlio gay.

E adesso chi lo dice ad Aaron Bricks che suo figlio Anderson Lee Aldrich una volta in tribunale si è dichiarato come ‘persona non binaria’?

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