Unioni civili. Cirinnà VS M5S

Spiegazione VS Spiegazione; Di Battista VS Cirinnà. Questi gli strascichi della mancata approvazione del Ddl Cirinnà sulle unioni civili gay e sulla Stepchild Adoption da parte del Senato.

Affossato dal dietrofront dei Senatori del Movimento Cinque Stelle (Pur di farlo passare non aveva presentato neppure un emendamento) lo stesso Movimento che per mesi andava dicendo che avrebbero approvato il Ddl Cirinnà nel suo testo integrale, compreso l’articolo 5 sulla Stepchild Adoption con l’unica condizione richiesta al Partito Democratico di non modificarne il testo.

Dagli alti piani del Movimento Cinque Stelle, viene deciso di dare la libertà di pensiero sulla Stepchild Adoption e anche in questo caso, i Senatori pentastellati rassicurarono sul fatto che solo 3 di loro erano contrari all’adozione dei bambini da parte delle coppie gay e quindi non ci sarebbero stati problemi per l’approvazione.

Nel frattempo anche il Partito Democratico stava cercando di ricompattare le proprie file per disinnescare il pericolo dei CattoDem e poi la mossa del “Canguro” per eliminare il 90% dei 5mila emendamenti presentati dalla Lega Nord e Forza Italia. Emendamenti al limite del ridicolo.

Di punto in bianco il Movimento Cinque Stelle si tira indietro e decide di non votare l’approvazione del “Canguro”, facendo saltare l’approvazione del Ddl Cirinnà e a quel punto il Partito Democratico (Che non ha il numero sufficiente di voti per approvarla da solo) decide per un rinvio di una settimana per riordinare le file. Una mossa che ha fatto esultare il Centro Destra da sempre contro l’approvazione della Legge sulle unioni civili gay e in particolar modo sulle adozioni.

Il rinvio di una settimana dell’approvazione del Ddl Cirinnà ha scatenato la protesta dei movimenti LGBT nei confronti dei Senatori del Movimento Cinque Stelle, organizzando anche un sit-in di protesta davanti al teatro romano in cui si esibiva il Leader pentastellato Beppe Grillo.

Accuse quelle rivolte al Movimento Cinque Stelle che sono state rispedite al mittentegrazie” a un video di spiegazione girato da Alessandro Di Battista, in cui spiega, attraverso una lavagna, la tattica utilizzata al Senato per l’approvazione del Ddl Cirinnà dai maggiori Partiti politici (Partito Democratico; Lega Nord/Forza Italia e Movimento Cinque Stelle) ma quello che risulta subito evidente è che parla solo del Partito Democratico, delle sue divisioni interne e nulla riguardo ai diritti civili, sui cittadini italiani LGBT e sulle associazioni LGBT.

Una spiegazione che assomiglia di più a un vero e proprio attacco frontale nei confronti del Partito Democratico, se poi durante un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa alla domanda:
Se, seguendo il suo ragionamento, si arrivasse a una crisi di governo, quella legge rischia di non vedere mai la luce.Cuore_Arcobaleno

La sua risposta è stata al quanto chiarificatore sul reale pensiero del Movimento Cinque Stelle sul Ddl Cirinnà:
“E allora? Quella sulle unioni civili è una legge importante come altre venti”. Qui per leggere l’intera intervista di Di Battista su La Stampa.

Nel suo profilo personale di Facebook Di Battista, scrive:Massima condivisione. Il PD è in terribile difficoltà e al posto di accusare se stesso ed ammettere i propri fallimenti, incolpa il M5S. Senza la stampa compiacente si sarebbe aperta una crisi di governo. Ma siamo in Italia ed è tutto faticoso. Dateci una mano. Guardate questo video, fatelo vedere ad amici e parenti e soprattutto condividetelo. Non ci meritiamo le loro menzogne”.

Come risposta alle accuse del Movimento Cinque Stelle da parte di Di Battista, la senatrice Dem Monica Cirinnà ha pubblicato un post sul suo profilo personale in cui ribatte per filo e per segno la dichiarazione dell’esponente pentastellato.

Nel suo post la Cirinnà espone il suo punto di vista sul reale funzionamento dell’emendamento “Canguro” del Dem Marucci e il perché il Governo non può in nessun caso porre la fiducia sul provvedimento delle unioni civili.

Ecco il post completo della Senatrice Dem Monica Cirinnà:
Se il PD ha la maggioranza approvi la legge senza altri partiti:
NO, il PD al senato non ha i numeri per approvare da solo nessuna legge. E’ per questo che governa con altri partiti. Questi ultimi non avrebbero mai approvato una legge efficace sulle Unioni Civili, motivo per cui i voti di forze che si erano dichiarate favorevoli già in commissione al ddl Cirinnà, sono fondamentali per dare diritti a milioni di persone.
– Il Governo usi la “fiducia”
NO il Governo non può mettere la fiducia.
Quello sulle Unioni Civili è un disegno di legge parlamentare, fatto lavorando insieme e contando sui voti di forze di opposizione, ma su questi temi più progressiste. Sui disegni di legge, non essendo prodotti dal governo in carica (ma dal parlamento appunto), non può essere chiesto un voto di fiducia delle forze che sostengono il governo stesso.
Per chiedere il voto di fiducia, il PD avrebbe dovuto produrre insieme alle forze di governo un decreto di conversione del disegno di legge, ma questo avrebbe significato un inevitabile accordo al ribasso sui diritti delle persone e delle famiglie omogenitoriali.
Stando così le cose, si vuole forse con questo invito annunciare che partiti che non fanno parte della maggioranza voterebbero la fiducia? O, come è più probabile, si sta invece dimostrando che più che l’approvazione di una legge sui diritti delle persone omosessuali, l’obiettivo è solo quello di mettere in difficoltà il Governo e il partito di maggioranza relativa che ne fa parte? Legittima strategia di una forza di opposizione, sia chiaro, basta che questa posizione venga allora esplicitata e spiegata a tutte le persone che da trent’anni, più che una lotta tra partiti si aspettavano e si aspettano un accordo per una legge sui loro diritti negati.

Monica_Cirinnà
Monica_Cirinnà

– Il canguro non serve a niente!
NO, non è vero. Utilizzare o non utilizzare lo strumento del canguro può voler dire avere o non avere una legge sui diritti, a prescindere dalle diverse posizioni esistenti in tutti i partiti. Questo perché l’emendamento Marcucci (il canguro appunto) toglierebbe di mezzo tutti quei voti segreti che grazie ai molti nemici di questa legge potrebbero non solo peggiorare, ma invalidare e rendere inefficace la legge nel suo complesso.
– Il “canguro” (meglio un emendamento premissivo di principio) è incostituzionale
No, non lo è. Il cd. “canguro” (emendamento premissivo di principio) rientra a pieno titolo nel potere di emendamento previsto dalla procedura parlamentare, ed è presente nella prassi del Senato da quasi vent’anni.
Dunque artificioso, discutibile quanto si vuole sul piano politico, ma non incostituzionale.
– Il “canguro” annulla la discussione
Non è così. Un emendamento premissivo di principio come quello a firma Marcucci (che potete leggere qui: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp …) non annulla la discussione. Evita semplicemente che si discutano gli emendamenti ostruzionistici, e quelli che vanno in contraddizione con l’impianto della legge.
Insomma: non spariscono tutti gli emendamenti, ma solo quelli pensati per minare alla base l’impianto della legge, che, se approvati, di fatto la distruggerebbero.
Sugli emendamenti che si muovono nel perimetro della legge c’è normale dibattito. Un dibattito – piccola differenza – costruttivo.
– Votate col voto palese e metteteci la faccia
Il PD per primo ha chiesto che i voti siano tutti palesi, ma purtroppo non funziona così. Perché si abbia il voto segreto, basta che 20 senatori ne facciano richiesta su temi specifici. Cosa che con ogni probabilità chiederanno proprio quei senatori interessati a fare crollare la legge, e proprio su quegli emendamenti pensati come trappole perché questo accada.
– Con due giorni si votano tutti gli emendamenti:
NO, non è vero. Non si potrebbe votare la legge in un giorno, né in due e neanche in tre.
La discussione con questo numero di emendamenti e di incognite sul voto segreto durerà settimane.
Volete un calcolo di quanto?
Per prima cosa, quanti sono gli emendamenti? Ci sono i 580, (non 500 come viene detto) sopravvissuti degli otre 5000 presentati inizialmente dalla Lega. Ad essi ne vanno aggiunti qualche altro centinaio provenienti da NCD, FI, e destre varie (oltre ai 40 residui del PD).
In tutto, circa 800 emendamenti che non si votano in due giorni. E chi lo afferma mente sapendo di mentire. Perché? Andiamo per punti:
• innanzitutto per via del loro contenuto, visto che come abbiamo detto specialmente quelli leghisti sono innanzitutto trappole, 500 trappole;
• per le condizioni in cui lavora l’Aula: senza relatore, senza pareri del Governo e, soprattutto, senza possibilità di contingentamento dei tempi, (massimo 2 minuti a intervento) e previsti solo per i decreti legislativi del governo, (non per un disegno di legge come quello per le Unioni civili in discussione);
• stando così le cose, per ogni emendamento al ddl, ogni gruppo potrebbe parlare 10 minuti. Siccome in parlamento ci sono 10 gruppi, il calcolo del tempo di discussione necessario per gli 800 emendamenti sarebbe di 1333 ore (10 min X 10 gruppi X 800 emendamenti / 60). Circa 166 giornate lavorative di 8 ore ciascuna: un anno di lavoro medio, se l’aula si riunisse tutti i giorni lavorativi occupandosi solo di questo ddl. Dato che potrebbe ridursi a 56 giorni, circa 2 mesi, ma il senato dovrebbe riunirsi in seduta permanente notte e giorno senza mai pause, nemmeno per mangiare o dormire.
• Se, invece, vogliamo guardare il problema da un’altra angolazione, per discutere tutti gli emendamenti in due giorni (Il tempo sventolato in questi giorni come realmente necessario), ossia circa 11 ore di aula, il senato dovrebbe e votare un emendamento ogni 50 secondi circa (11H*60Min*60sec/800).
– Ci avete messo 2 giorni a votare 900 emendamenti alla Costituzione allora perché dite che è impossibile?
Perché, come già detto prima, il ddl costituzionale era un ddl governativo che aveva un contingentamento dei tempi (non si poteva parlare più di due minuti a gruppo) mentre il ddl cirinnà non ha alcun contingentamento.
Il parlamento non ha avuto tempo per discutere questo ddl
NO non è vero che il parlamento non ha avuto tempo per discutere. La legge è in discussione dal GIUGNO 2013, e dal giugno 2013 subisce ostruzionismi di ogni forma e da ogni parte proprio per non essere approvata. E iniziamo a pensare che questo sia solo l’ennesimo.
Con il contributo inconsapevole di Giuditta Pini, Angelo Schillaci e Diritti Democratici”.

Diritti_Civili
Diritti_Civili

Alla fine il tradimento da parte del Movimento Cinque Stelle non c’è stato, anche perché per loro la Legge sulle unioni civili gay è una delle tante Legge che vengono presentate in Parlamento. Leggi poco interessanti e importanti, anche perché la priorità del Movimento Cinque Stelle è distruggere l’odiato nemico Partito Democratico, e in fin dei conti, ogni scusa è buona per metterlo in difficoltà anche a costo di calpestare i diritti dei cittadini italiani, quelli che si vantano di rappresentare.

Il Partito Democratico ha peccato di superiorità, pensando di far passare la Legge sulle unioni civili senza averne i numeri ma alle volte è meglio non fidarsi di chi promette la Luna e poi ti regala il nulla.

Mercoledì 24 febbraio il Parlamento riprenderà la discussione sul Ddl Cirinnà e vedremo chi realmente tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle lotterà per i diritti civili e poi alle prossime elezioni… in fin dei conti, loro sono lì grazie ai nostri voti o no?

Fonte: Huffington Post Italia; La Stampa

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